Il torrente di fondovalle si potrebbe ulteriormente dividere in due ambienti distinti: il tratto pedemontano, ancora caratterizzato da minime pendenze, salti e buche con presenza di trote fario e il tratto finale, quello per intenderci vicino al punto d’immissione, dove l’ambiente si allarga, spesso il torrente corre tra strade e case e il fondo è sabbioso o fangoso, e le fario lasciano il campo alle marmorate e ai ciprinidi.
I pesci di queste acque sono più abituati alla presenza dell’uomo, per cui il mimetismo non è così fondamentale come in montagna.
Spesso, soprattutto quando la portata d’acqua è massima, non si può pensare di entrare in acqua, per cui bastano un paio di stivali al ginocchio o un paio di scarponcini.
In questo tipo di ambiente si può optare per una canna con lunghezza di 240cm con potenza di lancio fino a 30 grammi.
Il mulinello dovrà bilanciare la canna per cui può andar bene un 4000 se shimano o un 3000 se daiwa, a frizione anteriore, possibilmente con sistema di imbobinamento a spire incrociate.
Con la lenza si hanno diverse combinazioni possibili, si può scegliere un monofilo 0.22 in una bobina e uno da 0.25 nell’altra, oppure si può riempire una con il nylon e l’altra con un trecciato sottile (0.6 o 0.10).
Come esche sono ottimi i rotanti, nelle misure 1-2-3 mepps e 4-6 grammi martin. Nella cassetta potranno trovare posto un paio di ondulanti a forma allungata da 4 cm, un paio di minnow floating da 3-5cm e qualche falcetto bianco da montare su ami piombati di piccole dimensioni.