Per la pesca in questo ambiente è necessario avere molta voglia di camminare. Solitamente su ogni zona si effettuano al massimo 4-5 lanci: se la trota c’è, e ha fame, non esiterà ad attaccare il nostro artificiale. Se non sentiamo attacchi, è meglio concentrarsi sulla buca successiva, o sotto un’altra cascatella.
E’ ovviamente fondamentale anche il mimetismo e l’attenzione a non fare rumore quando si parla o quando si cammina per spostarsi.
La canna che si può usare deve essere lunga sui 200-210 cm in grado di lanciare fino a 20 grammi reali.
Il mulinello per questi ambienti deve essere leggero e bilanciare bene la canna. Un buon modello molto scelto è il 2500 shimano (o 1500-2000 daiwa). E’ preferibile scegliere un mulinello con bobina di ricambio e frizione anteriore.
Il filo dovrà essere rigorosamente nylon specifico per lo spinning di diametro 0.20 e 0.22.
Le esche migliori sono sempre i rotanti nelle misure 1-2-3 mepps e 4-6 grammi martin e, in aggiunta, si potranno usare anche esche di 12 grammi e mepps del 4. Anche gli ondulanti e i minnow potranno salire di misura, fino a 7 cm, e sarà utile avere con sè anche dei minnow con il palettone di affondamento, per sondare le buche più profonde.
Per la tecnica di lancio e recupero l’approccio tradizionale è di lanciare a monte e recuperare in favore di corrente, ma nei tratti in cui la corrente rallenta può essere molto redditizio lanciare davanti a sè, far fare una passata all’artificiale e poi recuperare controcorrente.