Per la pesca con il piombino si utilizza una canna con un’azione piuttosto morbida di lunghezza della canna varia da 3,80mt fino a 4,20 e la potenza di lancio deve essere compresa tra 1 e 5 grammi dato che il peso delle zavorre è compreso in questo range. La lenza è composta ovviamente da una piombino con perlina salvanodo (1), una girella tripla (2) ed un finale di lunghezza che varia dai 60 ai 100 cm (3), più vicino ai 60 cm per la pesca di trote veloci e aggressive, più vicino invece ai 100 cm nel caso di trote lente e svogliate; in entrambe i casi il solito amo del n°8 (4).
La Tremarella
La tremarella si effettua con una lenza composta da una zavorra, una girella e un finale di lunghezza dai 30 ai 90 cm. Le zavorre più usate sono: piombi di varie forme, catenelle di piombini e vetrini. Il recupero si effettua con la sola canna, mentre questa si sposta bisogna far vibrare il vettino e tra un recupero e l’altro il filo in eccesso và recuperato con il mulinello.
Dopo aver effettuato il lancio, non appena la lenza tocca l’acqua, si chiude l’archetto del mulinello e mette in tensione il filo; Si conta mentalmente fino a quando si inizia il recupero sapendo che a parità di conteggio si avrà la stessa profondità di pesca. Una volta che si è avvertita una tocca si smette di tremare e, muovendo la canna per sostenere il piombo, si aspetta una partenza decisa quindi si ferra.
Il Saltarello
Bisogna inizialmente disporre la canna in posizione alta e inclinata, con il filo teso che deve far avvertire la pressione del contatto con il piombo.
L’avanzamento dell’esca può avvenire in superficie o sul fondo e si ottiene spostando progressivamente la canna verso l’alto. Nel frattempo il mulinello rimane inattivo. A fine corsa della canna, per riavvolgere il filo in eccesso, si aziona il mulinello.
L’effetto “tremarella” va prodotto quando si sta sollevando la canna verso l’alto. Tuttavia il saltarello si esprime al meglio in inverno, quando le trote stazionano sotto sponda e attaccate al fondo.