Il Beach Ledgering è una tecnica di pesca in mare dalla spiaggia che ultimamente si stà affermando tra gli appassionati di pesca dalla spiaggia che, per varie ragioni, sono obbligati a programmare le loro battute di pesca e non possono quindi essere sicuri di trovare le condizioni ideali per il surf casting.
Caratteristiche
Il beach ledgering nasce come un particolare stile del Surf Casting con tanto di proprie attrezzature. Le due tecniche non sono molto differenti infatti alcuni Surf Caster adottano spesso questa tecnica quando il mare è particolarmente calmo e quindi senza onde.
Questa tecnica viene effettuata con attrezzature leggere e, diretta conseguenza, le prede sono quasi sempre piccola o in ogni caso non prestigiose.
Dove e quando
Come si intuisce dal nome anglosassone, il beach ledgering viene praticato da qualsiasi spiaggia senza particolari condizioni. Volendo profilare la spiaggia ideale, dobbiamo pensare ad una spiaggia che presenti un fondale degradante in maniera decisa, esposta ai venti più potenti, così da presentare canaloni, avvallamenti e rocce isolate. Se poi sull’arenile sfocia un fiumiciattolo o una foce più grande, il suo valore aumenta e promette belle catture. Un fondale prettamente roccioso non è consigliato altrimenti passeremo la maggior parte del tempo a cambiare gli ami.
Il periodo migliore per il Beach Ledgering è dalla primavera inoltrata fino alla fine dell’autunno-inizio inverno a seconda delle condizioni meteo. Il momento migliore è alla fine della scaduta, quando ormai il vento è caduto del tutto ma il mare continua con la sua inerzia a muovere le acque e il sedimento dal fondo. Anche con il mare calmo si può praticare questa tecnica con la possibilità di fare qualche bella cattura, soprattutto nel tardo autunno.
Attrezzatura
Anche se nel beach ledgering non sono richiesti lanci al limite ne un’attrezzatura particolare. La canna deve consentire di lanciare facilmente e, al contempo, deve rimanere sensibile. Tra i modelli in commercio bisogna valutare quelle leggere (dai 10 ai 40 gr) e quelle medie (dai 40 ai 70/80 gr.) , avere una spiccata azione di punta e una vetta assolutamente sensibile in modo da avere una visione più chiara possibile di cosa sta avvenendo all’esca in mare.
La lunghezza varia dai 3/3,5 metri fino ai 4,5/5 metri e di tipo telescopico. Meglio se hanno il cimino intercambiabile per poter adattarlo in base alle condizioni meteo/marine.
Un buon mulinello deve essere bilanciato alla canna scelta ed adatto alla disciplina del Surf Casting. Tra i modelli disponibili sceglieremo sempre quello più piccolo e con più bobine. Il diametro delle lenze difficilmente supera lo 0.45, solitamente si utilizzano diametri che vanno dal 0,18/0,20 allo 0,30/0,35.
I piombi saranno praticamente gli stessi del surf, nelle misure più leggere, e raramente superano i 100 gr. Nel Beach Ledgering vengono impiegati di solito i modelli più affusolati e filanti in quanto dato le condizioni meteo non proibitive, si predilige la gittata alla tenuta sul fondo.
Gli ami sono abbastanza normali e indicati per le esche che andremo ad utilizzare con misure che potranno andare dal n. 10 al n. 4-5 per le esche più voluminose.
Le prede
Le prede che si potranno insidiare dalla spiaggia non sono mai (o quasi) di grosse dimensioni ma, bensì, tra i 100/200 gr al kilogrammo di peso
Questa tipologia di pesca consente di catturare diverse prede, le più comuni sono:
- La mormora
- Il sarago L’ombrina
- Rombi
- Sogliole
- Razze
- Cefali
- Boghe
- Occhiate
- Tordi
Pescando di notte si aggiungono all’elenco gronghi, murene e scorfani.
Le Esche
Le esche più impiegate in questa tecnica rimangono gli anellidi. L’innesco più efficace per gli anellidi sottili è di montarli interi con l’apposito ago, mentre il coreano può essere innescato per la testa e lasciando la coda libera di agitarsi per attirare ancor di più la preda. Il verme di rimini invece viene innescato a pezzi di due o tre centimetri, in modo da liberare al massimo il suo “profumo”. Anche i bibi và innescato a pezzi se di grosse dimensioni, ricordandosi di fare le legature nella zona del taglio per non svuotarlo.
Ottimi e redditizi anche i molluschi tipici degli arenili come il cannolicchio e la vongola e quelli dei fondali misti come il murice. Questi molluschi possono essere pescati da noi, con maschera e pinne, oppure acquistati nei mercati ittici. Si potranno conservare vivi in un secchio e sgusciarli al momento dell’impiego.
Tra i crostacei, danno buoni risultati il gambero, quello grigio pescato con il retino e tenuto vivo, il paguro e il granchio. L’innesco ottimale del paguro si fa liberando il crostaceo dalla conchiglia con delicatezza ed innescandolo, ancora vivo, nella parte morbida e carnosa del corpo.
Possono essere impiegati, sia interi che a pezzi, esche più “surf” come la sardina, il cefalo, il totano e la seppia, comunque a bocconi meno voluminosi per consentire un minimo di vivacità anche con mare calmo.