Il bigattino o larva di mosca carnaria è invece l’esca universale per eccellenza. Impiantata in mare dopo un lungo utilizzo nelle acque dolci ha dato ottimi risultati con molte specie di pesci. E’ impiegato in tutte le tecniche di pesca col galleggiante poichè la sua dimensione e la sua scarsa consistenza ne pregiudicano l’utilizzo da fondo.
Il bigattino viene usato spesso quando si pastura, i suoi inneschi sono relativamente semplici a patto, però, di avere ami appositi e molto affilati per non danneggiare l’esca e terminali molto sottili.
Innesco singolo
Per questo innesco bisogna utilizzare un amo del 16 o 18 molto sottile ed a punta molto affilata.
Bisogna innescare il bigattino per la coda
Innesco Doppio
Per questo innesco bisogna utilizzare un amo del 16 molto sottile ed a punta molto affilata per danneggiare molto meno l’esca.
Bisogna innescare i bigattino per la coda facendo passare sotto pelle l’amo
Innesco cucito
Dalla parte finale fino alla parte iniziale e sul gambo dell’amo, il secondo và messo a penzoloni infilzandolo nella coda sia singolo che doppio
Innesco Limerlick
L’amo da utilizzare è un 14-16 a filo sottile.
In questo tipo di innesco il bigattino deve essere innescato prima per la coda quindi bloccarlo infilzandolo sulla testa.
La coda deve essere bloccata sulla paletta dell’amo in modo che l’esca accompagni l’amo.
Risulta molto efficace sopratutto quando si hanno acque molto turbolente offrendo una buona resistenza.
Bloccato sulla paletta
L’amo da utilizzare è un 18 a curva larga molto sottile.
In questo tipo di innesco il bigattino deve essere innescato per la coda bloccandolo sulla paletta dell’amo.
Molto utile quando i pesci effettuano molte toccate senza abboccate dirette.
Una variante consiste nel bloccare l’esca qualche millimetro sopra la paletta dell’amo per insidiare le prede che, solitamente, si cibano sul fondo.