Giunti sul luogo di pesca bisogna trovare una postazione che renda semplici i movimenti: in particolare bisogna poter lanciare in maniera agevole, avere sotto mano l’attrezzatura (secchiello e guadino in primis) e non restare a vista sullo specchio d’acqua sottostante per evitare di spaventare o comunque insospettire i pesci presenti.
La cosa da fare è preparare della buona pastura quindi bisogna lanciare almeno 3 grosse palle ad una distanza dalla costa pari alla metà e ai 2/3 della massima distanza raggiungibile col lancio o con la fissa, eventualmente utilizzando una fionda.
Preparare la canna da pesca da utilizzare, inserendo la sonda in piombo e misuriamo la profondità del fondale.
A questo punto inneschiamo l’esca sugli ami e iniziare a fare dei lanci di prova cominciando da pochi centimetri dal fondo ed alzando via via il galleggiante fino a trovare la profondità ottimale a cui stazioni il pesce.
Durante i vari lanci si deve sempre continuare a pasturare con piccole quantità di pastura, e fare in modo che la lenza lanciata in acqua scenda assieme alle briciole di pastura.
Una volta attirati i pesci portandolo nella zona della pastura, bisogna eventualmente provvedere a diluire la pastura con dell’acqua di mare in modo tale da ridurre l’effetto nutritivo della stessa ed evitare quindi di saziare il pesce, che continuerà comunque ad essere attratto dagli odori sprigionati dal brumeggio.
Quando si avverte la mangiata del pesce, bisogna ferrare con estrema prontezza (in questo sarà molto utile un’azione spiccatamente di punta della canna adoperata) cercando di anticipare l’affondata del galleggiante.