Ormai con l’inverno inoltrato e temperature rigide in gran parte d’italia le spiagge vedono il diradamento di quasi tutte le specie ittiche presenti sopratutto in condizioni di mare calmo e piatto, da evitare in inverno a meno che non si vogliano catturare i “serpenti” di mare.
Buone possibilità si hanno in zone con fondali rocciosi e abbastanza profondi dove i pesci si concentrano in massa per svernare.
La mareggiata
La mareggiata è ottima per cercare di ambire a prede migliori grazie ai movimenti che genera sul fondo marino ed al rimescolamento e quindi riscaldamento temporaneo delle acque. Alcune specie ittiche invertono la propria rotta tentando di cibarsi delle sostanze mosse dalle correnti marine.
Bisognerebbe agire durante le fasi centrali delle mareggiate ovviamente facendo i conti con le correnti sottomarine anche molto forti. Sarebbero capaci di muovere anche un piombo piramidale da 200gr rendendo la giornata di pesca un vero e proprio incubo. Se le situazioni fossero quelle descritte bisognerebbe aspettare che le correnti si plachino oppure attendere la fase iniziale della scaduta.
Durante la mareggiata potrebbero essere pescati sarghi di buona taglia, spigole ma anche belle orate.
La Spiaggia
La scelta del luogo di pesca non è sempre scontata o immediata in quanto si deve fare i conti con numerosi fattori (condizioni meteomarine, alghe, pressione atmosferica ecc). L’importante però è la costanza, se si è costanti ovviamente aumentano le possibilità di belle catture ma anche l’esperienza.
Ad ogni modo è possibile valutare pochi aspetti per la scelta della spiaggia, ad esempio se il mare è molto mosso si può optare per uno spot medio profonda per eseguire una corretta azione di pesca (le spiagge con maggior digrado reggono meglio le mareggiate).
Nel caso in cui si ha mare poco mosso con onde non superiori a 150/170cm si può scegliere una spiaggia bassa in quanto risultano assai più pescose grazie al moto ondoso che smuove il fondale scoprendo anellidi, crosacei e altre prede sempre appetibili ai pesci.
Quando pescare e cosa portare
Per programmare correttamente una giornata di pesca bisogna innanzitutto scegliere un giorno in base alle previsioni meteo ormai attendibilissime. In base alle condizioni meteo optare per spiagge con le giuste caratteristiche adatte per la pesca.
Nella cassetta bisogna inserire una selezione delle minuterie che realmente sono necessarie. Non devono mancare una selezione di aghi più o meno grandi per arenicola, bibi, americano ecc, differenti bustine di ami in varie misure e tipologie come beack, Aberdeen, crystal solitamente di dimensioni dal n.8 al 3-5/0. Le zavorre svolgono il ruolo fondamentale in condizioni di mare mosso quindi è buona norma portare spike, piramidali coni e, per sicurezza anche le meno adatte alle condizioni come ogiva e sere varie. Le girelle ed i moschettoni tengono insieme gli sganci rapidi e di conseguenza non devono mancare. Bisogna portare delle bobine di nylon con diametro tra 0.18 e 0.60 ed una bobina per shock leader.
Altri accessori indispensabili sono:
- Forbici
- Pinza a becco lungo
- Filo Elastico
- Bait Clip
- Coltello Sfilettatore
- Palline e perline salvanodo
- Girelle a tre vie
- Tripode o Puntacanna
Azione di pesca
Il surfcaster aspetta con ansia che il “brutto tempo” scateni il mare per poter uscire e portare a casa belle e buone prede. Bisogna però sapere come comportarsi nelle diverse condizioni meteomarine.
Per impostare una pesca il più generica possibile non bisogna lasciare nulla al caso, bisogna utilizzare tre canne da pesca ciascuna con un calamento differente. Su una delle tre è importante creare una trave a bandiera con due braccioli dello 0.28 (più o meno a seconda delle condizioni) innescati con striscioline di seppia o calamari e bibi o vermi americani (optare sempre per inneschi visibili e che lasciano una buona scia di odore).
La seconda canna sarà composta da una montatura con trave dai 60 ai 100cm a seconda delle condizioni e del moto ondoso di tipo short o short rovesciato garantendo una buona mobilità all’esca trasformandosi in un richiamo irresistibile per molti predatori.
L’ultima canna è opportuno riservarla per l’esca viva in modo da insidiare spigole, saraghi e anche pesci serra che sempre più spesso si avvicinano alle coste in condizioni di mare mosso. Si può tranquillamente montare 30 35cm di filo d’acciaio sul terminale di fluorocarbon per evitare problemi in caso di allamata da parte del famelico pesce serra!