In tutta italia sono migliaia i pescatori che ogni giorno si recano nei fiumi, nei laghi ed in mare a cercare la cattura della vita o per passare una tranquilla giornata di pesca. Dopo innumerevoli catture e ricerche riguardo tecniche da utilizzare o esche di ultima generazione sono convinto che la maggior parte dei pescatori non sa come funziona l’organismo di un pesce. Le informazioni tecniche riportate sono frutto di ricerche su internet su siti specializzati e che sono state rielaborate e rese più semplici per permettere a chiunque di poterne capire le nozioni.
La pelle
Ogni specie ittica presenta una “pelle” formata da tre strati: l’epidermide ,il derma e l’ipodermide.
Iniziamo con l’analisi del derma, questo strato contiene, per la gran parte delle specie, le squame che sono a lui fissate ma si sviluppano, crescendo, al di fuori del derma.
L’epidermide, invece, si trova al di sopra del derma e copre completamente tutte le squame ed i cromatofori. I cromatofori sono delle particolari cellule che contengono numerosi granuli di pigmento che, a seconda della specie, ne caratterizzano il colore. Atri fattori che possono far variare l’uniformità del colore sono le stimolazioni nervose o, in alcuni casi, malattie causando delle piccole zone sbiadite.
L’epidermide è composta da numerosi strati nel quale sono presenti delle cellule ghiandolari in grado di produrre e secernere il tanto famoso muco.
Appena sotto questi tre strati sono presenti dei piccoli canali che rappresentano forniscono al pesce la capacità di captare vibrazioni in acqua che vengono direttamente trasmesse al cervello.
Branchie, apparato respiratorio
L’’organo che i pesci utilizzano per “respirare” sott’acqua è costituito in primis dalle branchie. La maggior parte delle specie ne sono provviste anche se forma e dimensione possono variare, si possono, infatti, notare branchie più o meno grandi, opercoli branchiali più o meno robusti oppure possono essere presenti altri organi respiratori, quali labirinti utili per integrare la respirazione in acqua con quella atmosferica.
In generale, le branchie, sono composte da cinque archi in cui il primo si trasforma in ghiandola pseuobranchiale.
Gli archi delle branchie contengono dei filamenti bianchi al cui interno è posta l’arteria branchiale. La posizione di questa arteria ed il suo alloggiamento permette al sangue di passare in stretto contatto con l’ossigeno presente nell’acqua, contatto favorito anche dal fatto che grazie agli archi le branchie hanno una superficie più ampia. Proprio in questa fase attraverso scambi gassosi il pesce estrapola l’ossigeno dall’acqua; la fase gassosa è più o meno simile al processo che regola la respirazione umana.
Le branchie dei pesci sono in una posizione che le rende fortemente esposte e facile preda di parassiti o vermi che possono attaccarle con estrema facilità.
Alcune specie ittiche sono munite di un organo detto labirinto e permette di trarre ossigeno dall’aria. Si compone da una cavità posta al di sopra delle camere branchiali e dietro gli occhi al cui interno sono presenti delle membrane riccamente irrorate di sangue, sostenute da lamelle ossee che formano appunto un labirinto.
Pesci con quest’organo si vedono spesso in superficie cercando di incamerare quanta più aria possibile inspirandola dalla bocca.
Questo ingegnoso sistema consente alle specie che ne sono munite di vivere per una cospicua quantità di tempo in zone povere di ossigeno oppure in melma umida
I reni
L’organo preposto per eccellenza alla formazione di nuovi globuli rossi è la milza ma, almeno nei pesci ossei, anche i reni svolgono questo importante ruolo. Sono posti solitamente nella parte alta del corpo e di colore rosso (in un pesce sano). A differenza dei mammiferi, non è possibile distinguere alcuna parte esterna o interna.
La vescica natatoria
Questo specifico organo consente al pesce di rimanere in sospensione a diverse profondità fluttuando nell’acqua. In un pesce sano è elastica e di colore bianco.
La vescica natatoria funziona effettua una serie di scambi gassosi con il sangue, tramite un’area ovale situata nella parte anteriore ventrale della stessa. La cessione di questi gas è regolata da un muscolo anulare detto sfintere. L’accumulo di gas all’interno della vescica natatoria è possibile grazie ad una ghiandola detta ghiandola di gas.
Se un pesce nuota faticosamente per andare verso il fondo con conseguente ritorno involontario verso la superficie è probabile che ci possa essere una mancanza di estroflessione dello sfintere con conseguente fallimento nel cedere il gas al sangue. Sostanzialmente il muscolo rimane chiuso sbarrando la porta ai gas.
Può verificarsi anche la situazione contraria in cui il pesce fatica a tornare in superficie ed è dovuto al fatto che il gas contenuto nella vescica natatoria viene ceduto per intero al sangue impedendo la chiusura dello sfintere.
Apparato digerente
Come per l’essere umano, l’apparato digerente dei pesci inizia con l’apertura orale (bocca) e termina con l’ano.
Ogni specie ha un tipo di bocca differente e segue una dieta diversa, alcune specie hanno denti accuminati, altri solo delle bocche dotate di membrane che ne accentuano la divaricazione oppure dotate di baffi per la ricerca del cibo sui fondali.
Appena dopo la bocca è presente l’esofago di seguito la sacca gastrica (stocamo). A seconda della specie può risultare ben definito mentre in altre specie sembra un prolungamento dell’esofago stesso.
Appena dopo lo stomaco è presente l’intestino che è rivestito da una particolare mucosa volta a massimizzare le eventuali sostanze nutritive assunte.
All’interno dell’intestino possono essere presenti, in base all’alimentazione del pesce, dei ciechi intestinali simili ad un dito di un guanto; questi hanno la funzione di completare i processi digestivi. L’intestino termina all’ano.
All’apparato digerente sono collegati molti organi importanti, quali il pancreas e fegato, utili alla digestione. Il fegato si presenta come un organo rossiccio di diverse dimensioni ed è normalmente costituito da cellule disposte a formare dei lobuli che si dispongono attorno a piccoli vasi
Sistema nervoso
La parete centrale di questo sistema è l’encefalo. Raramente si ammala, ma può capitare di trovare cisti tubercolari o cisti di micosi interne. Dall’encefalo partono tutte le diramazioni nervose.
Al microscopio appare come una massa bianca uniforme in cui si trovano vasi sanguigni di diverse dimensioni.