La Platessa è un pesce che ama zone con fondali sabbiosi o fangosi in cui si mimetizza al meglio. Ha il corpo piatto che l’aiuta a confondersi con la sabbia o fanghiglia presente e gli occhi sono posti sul lato destro. Risulta essere rara in tutto il Mar Mediterraneo, le zone migliori in cui è relativamente più semplice trovarne degli esemplari è lungo le coste liguri e dell’Alto Adriatico. Vedi la scheda.
Spesso possono essere presenti delle restrizioni su dimensioni e/o numero di pesci che si possono pescare, controlla le ordinanze locali per capire se serve una licenza.
In zone dove è più presente viene tentata la pesca con tecniche particolari che proviamo ad analizzare.
Periodo e zona migliore
La platessa si può pescare durante tutto l’anno ma, sicuramente, il periodo migliore è tra settembre e novembre quando migrano. Si riproducono durante la primavera e l’estate e quando sono abbastanza grandi migrano verso il mare aperto dove passano l’inverno prima di tornare indietro.
Cercare le platesse sotto delle sporgenze. Questi pesci amano stare vicino a sporgenze o discese dove possono tendere agguati ai pesci che passano. Cercare dei punti dove la corrente passa da acque basse a zone più profonde in cui la probabilità di trovare platesse aumenta.
Esche per platessa
Senza ombra di dubbio, l’esca principalmente amata dalla platessa risulta essere il verme; in alternativa come esche si possono usare i molluschi e i crostacei. Dopo aver lanciato è opportuno muovere spesso l’esca per capire se vi sono state delle mangiate in quanto la platessa mangia anche da ferma.
Se è difficile trovare esche vive nella tua zona puoi provare ad utilizzare delle esche artificiali a forma di larva di colore rosso, rosa, bianco o giallo. A volte le platesse preferiscono davvero le esche artificiali, quindi è una buona idea averne qualcuna a portata di mano se le esche vive non funzionano.
Tecnica di pesca della platessa
Come già detto, questo pesce è raro in Italia ma qualche bella cattura potrebbe comunque avvenire ed è sempre piacevole avere questa sorpresa all’amo. Per tentare di pescare una platessa si può usare la tecnica del surfcasting a fondo. Importante è fare lanci molto lunghi e, perciò, bisogna usare zavorre notevoli, ma usare ami piccoli in considerazione delle ridotte dimensioni della bocca della preda. Di notte si può tentare anche la pesca con il galleggiante in quanto il pesce è molto più attivo.
La platessa mangia anche da ferma e quindi si rende obbligatorio far muovere l’esca in modo che possa passare vicino alla bocca dell’animale che potrebbe tentare l’abboccata.
Se si sente l’abboccata è opportuno aspettare pochi ma essenziali secondi, la platessa è stesa sul fondo e impiega più tempo per far presa bene sull’amo.
Un’altra tecnica che riesce a dare ottimi frutti è attraverso la tecnica del “gigging”, che in sostanza significa catturare il pesce con una specie di lancia. Bisogna scandagliare il fondale in acqua molto bassa e in ore notturne per scorgere le platesse e infilzarle.