Il mulinello riveste un ruolo molto importante in questa specifica disciplina. Quello che bisogna ricercare in un mulinello è grande capacità di contenimento del filo e ottima potenza nel recupero. Questo perché d’altra parte l’obiettivo dei carpisti in generale sono le carpe di grossa taglia, quindi affrontare una grossa preda con mulinelli inadeguati è fortemente sconsigliato!
La capacità minima di contenimento del filo non dovrà essere inferiore ai 200m di Monofilo con diametro di almeno 0,28, che sarebbe il più sottile tra quelli che è possibile impiegare, anche se poco consigliato.
I mulinelli specifici per il carp-fishing possono avere un congegnino tecnico che permette al filo il libero scorrimento anche ad archetto chiuso semplicemente sbloccando un meccanismo. Questo meccanismo è detto bait-runner, ed i mulinelli che ne sono muniti hanno una doppia frizione.
In tal modo sarà possibile regolare le due frizioni in modo separato; la prima frizione è la standard che si utilizza nel combattimento col pesce, la seconda è la frizione che regola lo scorrimento del filo quando la canna è appoggiata al rod pod, ovvero verrà utilizzata a canna in pesca per regolare la tensione e lo scorrimento del filo.
Con due frizioni separate in caso di partenza, una volta ferrata la canna, si può “bloccare” la bobina (cambio di frizione) con un semplice quarto di giro di manovella, in questo modo si inizierà il combattimento con la “prima frizione” già tarata in maniera corretta.
Esiste una grande gamma di mulinelli di tipo tradizionale che possono essere tranquillamente impiegati nel carp-fishing pur senza possedere questo sistema di doppia frizione.
In questa immagine un mulinello da carpfishing con frizione posteriore e leva antiritorno