Su di ogni bombarda, oltre al marchio, sono presenti 2 numeri: il primo indica il peso (8gr, 10gr, ecc..), mentre il secondo indica l’affondamento una volta che essa si trova in acqua: G0, G1 (affonda come se pesasse 1gr) fino a G7 definite affondanti.
Le bombarde attuali, a seconda del recupero, stazionano ad una determinata altezza. E’ quindi fondamentale che il recupero successivo alla cattura sia uguale a quello della cattura stessa. Ogni bombarda ha una sua forma e questo consente di suddividerle in 3 assetti:
Assetto lineare
Se recuperata rimarrà perfettamente orizzontale, se rilasciata tende ad affondare lenta e piatta, se richiamata risale velocemente nella corsia iniziale.
Assetto di coda
Se recuperata navigherà sostanzialmente piatta, ma può essere fatta oscillare su e giù rispetto alla propria corsia di navigazione mediante pause o recuperi veloci di mulinello. Se rilasciata cala piuttosto lentamente trascinando l’esca con se verso la riva facendo comunque ruotare l’esca; se richiamata sale velocemente a galla.
Questo assetto viene utilizzato un pò in tutte le stagioni e nelle varie altezze e anche in questo caso durante l’abboccata non bisogna mai mollare la bombarda per evitare un’improvvisa discesa dell’esca verso il fondo.
Assetto di punta
Sarà più aggressiva e quindi adatta a pesce altrettanto aggressivo; se recuperata tende a scendere diagonalmente e risalire in base alle vibrazioni trasmesse con la punta della canna lavorando più o meno a zig-zag a seconda della velocità e della tecnica di recupero. Se rilasciata scende a punta diagonalmente verso l’amo, se richiamata sale abbastanza velocemente mantenendo il suo assetto diagonale.
Durante l’abboccata bisogna tenere in tensione il filo al fine di evitare che la bombarda scenda trascinando l’esca con se ed allontanandola dalla bocca del pesce.