La pesca nel riale richiede una buona resistenza e bisogna seguire alcune piccole ma essenziali regole.
Qui le trote vanno cercate nelle loro zone di caccia, e spesso dopo uno o due lanci andati a vuoto è necessario cambiare zona. Bisogna stare attenti a non allarmarle, infatti al primo rumore andranno a nascondersi sotto i massi rendendo inutili i lanci.
Bisogna non indossare abiti sgargianti e bisognerebbe mimetizzarsi al meglio con l’ambiente, non parlare a voce alta ne fare rumore quando ci si muove.
Tra l’equipaggiamento bisogna indossare un paio di stivali a coscia con una buona suola che offre stabilità sulle roccie.
In montagna poi ci sono un po’ di cose che non bisogna mai dimenticare: un cappellino, occhiali polarizzanti, un k-way o una mantella impermeabile, il gilet multitasche in cui riporremo i nostri artificiali e le pinze multiuso, dei cerotti, un coltellino.
La canna deve essere leggera, corta e non troppo costosa in quanto scivoloni e cadute sono all’ordine del giorno. La lunghezza deve essere di 180cm con potenza di lancio di 10-15 grammi.
Il mulinello per questi ambienti deve essere leggero e bilanciare bene la canna. Un buon modello molto scelto è il 2500 shimano (o 1500-2000 daiwa). E’ preferibile scegliere un mulinello con bobina di ricambio e frizione anteriore.
Il filo dovrà essere rigorosamente nylon specifico per lo spinning di diametro 0.20.
Come esche sono ottimi i rotanti, nelle misure 1-2-3 mepps e 4-6 grammi martin. Nella cassetta potranno trovare posto un paio di ondulanti a forma allungata da 4 cm, un paio di minnow floating da 3-5cm e qualche falcetto bianco da montare su ami piombati di piccole dimensioni.