Il Surf Casting (termine americano, letteralmente “Lanciare sull’onda”) praticata per lo più sulle coste oceaniche americane ma che da qualche anno si pratica anche in Italia. Non esiste Surf Casting senza onde, infatti si è verificato che quando le onde delle mareggiate si infrangevano sulla spiaggia, si sperimentava uno sconvolgimento il fondale e liberando piccoli molluschi e crostacei che attiravano appunto i grufolatori e di conseguenza, anche i predatori.
Canne
Di solito si usano 3 canne di diversa lunghezza e potenza, rapportate ai luoghi dove andranno usate, diciamo a partire dai 3,80 metri per arrivare ai 5.
La scelta cadrà su modelli specifici, telescopici, con potenze che andranno dagli 80-150 gr di piombo e dovranno avere quelle caratteristiche costruttive capaci di superare prove impegnative quali le mareggiate invernali ed i continui strappi e sollecitazioni del lancio.
Importante è decidere, quando si sceglie la canna, quale tipo di mulinello deve essere abbinato, visto che è possibile con questa tecnica usare mulinelli a bobina rotante e se decidiamo di usare uno di questi mulinelli è necessario che la canna sia predisposta a questo uso e che sia dotata di un adeguato attacco porta mulinello e di un manico corto.
Mulinelli
Alle canne scelte, devono essere abbinati mulinelli adeguati, ma con spiccate caratteristiche di salinità e resistenza. La scelta ricadrà tra due tipologie:
- bobina fissa
- bobina rotante
Al neofita va consigliato sicuramente il sistema a bobina fissa che dà meno problemi al pescatore. Inoltre, per i primi tempi, ci si deve concentrare sulle tecniche di lancio e questo tipo ne facilita l’apprendimento.
Le caratteristiche del mulinello devono essere quelle di un attrezzo veloce e potente nel lancio e nel recupero, dotato di più bobine di ricambio caricate con monofili diversi, e con una frizione affidabile e di facile regolazione.
Monofili
Per caricare le bobine dei mulinelli e per i terminali si useranno diverse tipologie di monofili:
- per caricare le bobine del mulinello useremo monofili di tipo super con diametri che partono dallo Ø0.20 fino allo Ø0.40, con caratteristiche di alta resistenza alle parrucche e alle abrasioni. Anche il colore è importante, in quanto un tipo colorato risulta essere più visibile nelle fasi di recupero delle prede;
- per lo “shock leader”, formato da uno spezzone lungo un paio di metri più lungo della canna, viene utilizzato un monofilo con un carico di rottura maggiore variabile in base alle caratteristiche di elasticità della canna utilizzata e al piombo montato sul finale, comunque compreso tra Ø0.30 e Ø0.60.
- per la costruzione dei calamenti sono necessari una varietà di monofili, con diametri e caratteristiche diverse, capaci di sopperire a ogni necessità. Dovranno essere di tipo super, resistenti al nodo e di colore neutro, oppure fluorescente. Di solito nei calamenti vengono utilizzati due diametri diversi, quello più grosso verrà utilizzato per creare la lenza madre e quello più sottile per legare gli ami. Questa differenza è necessaria, visto che la lenza madre dovrà reggere il peso del piombo, mentre sui bracci, dove sono montati gli ami, è necessario avere un diametro più basso, per fare in modo che sia meno visibile.
- per legare alcuni tipi di esche, come ad es. il filetto di sarda, utilizzeremo un monofilo a basso costo, dello Ø0.12 – Ø0.16, oppure del filo elastico.
Ami
Per la “caccia grossa” impiegheremo ami in acciaio con occhiello della misura adatta all’esca che impiegheremo. Utili anche ami a gambo lungo, cromati, a paletta, quando si usano i vermi (arenicole, murriddi, vermi di rimini, ecc.).
Buoni anche i modelli stagnati, dritti, a paletta o con occhiello, per la sardina (intera o a filetto), tranci di calamaro o di seppia.
Per le dimensioni, essi saranno scelti in rapporto al volume dell’esca, preferendo il montaggio di più ami piccoli, a “corona”, invece di uno solo ma più grande.
Piombi
Il lancio è fondamentale nel Surf Casting e qui la necessità di utilizzare piombi particolari, studiati appositamente, che hanno la caratteristica di offrire poco attrito nel lancio ma molta resistenza all’effetto di trascinamento che costantemente le onde fanno in direzione della battigia.
Tra tutti, il più pratico e il più efficace rimane il famoso “Cono Meloni”, un cono di piombo con un peso dagli 80 gr. ai 200 gr., con attacco sfasato dal centro e con una lavorazione a “becco” che frena l’azione delle onde, mentre la forma a cuneo “vola” egregiamente. Nella scelta dei modelli da utilizzare bisogna comunque tenere conto di alcuni parametri:
- Potenza della canna
- Terminale impiegato
- Condizioni meteo-marine
Accessori
Per i dettagli vedi sezione Attrezzatura
- Puntacanna
- Tripode
- Raffio
- Stivali a coscia o Water Ascellari
- Strumenti per Illuminazione