Pesca con il galleggiante
Descrizione
Viene praticata principalmente nei porti e dalle scogliere, sia alte che basse, per la cattura di prede che si alimentano sia a mezz’acqua che sul fondo.
Prede
Prede preferenziali di questa tecnica sono: Muggine (Cefalo), Occhiata, Boga, Salpa, Sarago, Donzella, Tordo. Meno comuni: Aguglia, Orata, Spigola e altre specie di fondo.
Esche
Con questa tecnica vengono impiegate la maggior parte delle esche valide nella pesca in mare: anellidi, bigattino, vari tipi di pasta aromatizzata, sarde, gambero, totano, cozza.
Brumeggio
La pesca con il galleggiante necessita obbligatoriamente del Brumeggio (pastura). Per i dettagli sulla preparazione vedi la sezione “Approfondimenti”
Attrezzatura
L’attrezzatura sarà scelta a seconda della specie insidiata, quindi canne, monofili, ami, galleggianti e piombi saranno da scegliere in relazione alla tecnica usata. Dovendo scegliere un’attrezzatura utile per una pesca generica, l’attrezzatura potrà essere la seguente:
- Canna: misto carbonio o solo carbonio, da 5 a 8 metri, a seconda della profondità dell’acqua dove si pesca, con azione di punta;
- Galleggiante: questo verrà scelto in base allo stato del mare, optando per una pallina di balsa o sughero in caso di mare mosso oppure uno a penna in balsa in caso di acque calme. La grammatura da utilizzare viene scelta in base alla profondità di pesca e all’esca utilizzata e oscilla dai 2 ai 6 grammi;
- Piombi: torpille o piombini spaccati sono l’ideale per questa tecnica, in misure assortite e montate in relazione al galleggiante scelto;
- Monofilo: anche questo viene scelto in base allo stato del mare; dallo 0.12 allo .14 con acque calme, dallo 0.15 allo 0.18 con acque mosse;
- Ami: dal n. 16 al n. 8, in base all’esca con cui verranno innescati;
- Accessori: indispensabile il guadino telescopico, una vaschetta o un secchio per il brumeggio, un retino porta pesci, una sonda in piombo per misurare il fondale e uno slamatore.
Pesca in buca
Descrizione
Questa semplice tecnica si pratica dalla costa rocciosa bassa o dalle spiaggie che presentano conformazioni rocciose subito dopo la battigia. E’ fondamentale per la buona riuscita di questa tecnica che il luogo di pesca sia ricco di buche e anfratti, naturali nascondigli di parecchie specie di pesci di scoglio. L’azione di pesca consiste nel calare la nostra lenza in queste buche, in attesa che gli abitanti di queste tane escano allo scoperto per abboccare alle nostre esche.
Prede
Le prede più comuni di questa tecnica sono il Ghiozzo (Gò e Nero), la Bavosa, la Donzella, il Tordo e lo Scorfano; meno comuni il Sarago, la Motella, l’Orata, la Tracina e la Triglia di scoglio.
Esche
La più redditizia è sicuramente il gamberetto, il totano a striscioline, gli anellidi. Buoni risultati si possono anche ottenere con la cozza (sgusciata o frantumata), il paguro e altri molluschi di scoglio.
Brumeggio
Per questa tecnica non esiste un brumeggio specifico, comunque in caso sia necessario “svegliare” le prede può tornare utile buttare in prossimità della buca, 1-2 ricci di mare schiacciati con un sasso oppure le valve della cozza che si innesca sull’amo.
Attrezzatura
Qualunque canna fissa può andare bene, dal cannicchio in misto carbonio da 3 metri alla canna in carbonio da 5 metri. Canne più lunghe possono essere d’impaccio mentre ci muoviamo sugli scogli scivolosi, alla ricerca della buca buona. Un retino porta-pesci e un porta esche alla cintura completano l’attrezzatura per questa semplice e tranquilla tecnica di pesca. Per la lenza impiegheremo un monofilo dello 0.25-0.30 (anche di tipo economico), ami del 10, storti a gambo normale o corto, piombi a oliva o a goccia da 15 a 35 grammi.