Distribuzione ed Habitat
Si può tranquillamente affermare che il Sarago c’è proprio dappertutto. Può essere considerato un animale da tana in quanto al minimo cenno di pericolo cerca subito un nascondiglio tra le rocce.
Il Sarago, dunque, predilige i fondali rocciosi non troppo profondi, diciamo tra la superficie e i trenta-quaranta metri. Si può trovare indifferentemente nei cupi paesaggi composti da pareti a picco e guglie lunari.
Descrizione
Il corpo è ovale, abbastanza alto e compatto, il profilo è leggermente convesso. È provvisto di otto denti incisivi nella parte anteriore di ogni mascella e una serie di molari arrotondati nella parte posteriore. La pinna dorsale, composta per la prima parte di raggi spinosi mentre nella seconda sono molli, è unica e si estende per tutta la schiena. Le pinne pettorali sono abbastanza lunghe e la pinna caudale è leggermente forcuta.
Il colore di fondo è il grigio argento, ma sono ben visibili sette o otto linee verticali verdastre che ricoprono i fianchi. La coda presenta un bordo scuro e le pinne pelviche sono grigie. Molto evidente, inoltre, è una macchia nera sul peduncolo caudale.
Il Sarago è forse l’unico pesce che dimostra a prima vista la sua età. I giovani, anche se corpulenti, hanno solitamente colori e macchie tenui, a parte quella del peduncolo caudale. La loro livrea è quasi argentea, scintillante, praticamente nuova. Con il passare del tempo l’occhio diventa più bruno e severo, l’argento diventa piombo, il verde delle strisce verticali diventa verde scuro, i denti diventano gialli, grossi e sporgenti.
Il Sarago può arrivare a una lunghezza massima di quarantacinque centimetri e a un peso di un paio di chilogrammi.
Esche
Si nutre di crostacei, di echinodermi e di molluschi, che tritura pazientemente con i denti, non disdegna neppure certe alghe verdi che crescono sulle rocce.
Come pescare
La pesca al sarago avviene in tre metodi differenti, dalla costa, dalla barca e subacquea (vedi azioni di pesca)