Lo zig rig è una tipologia di innesco che permette ai carpisti di insidiare prede che si trovano a mezz’acqua essendo realizzato con una piccola spugnetta al posto della classica boilies o granaglie.
Perchè funziona cosi bene?
I carpisti prediligono la pesca a fondo con grandi zavorre e boilies adatte ma questo restringe notevolmente le possibilità di cattura di grossi esemplari in quanto la fase di alimentazione dura per un ristretto lasso di tempo durante la sessione. Gran parte del tempo la carpa lo passa a fare altro quindi, perchè non tentare di insidiarla con uno Zig Rig?
Zig Rig
Per realizzare uno zig rig che funzioni bene è opportuno munirsi dell’attrezzatura migliore. Nello specifico sono necessari:
- Ami: piccoli e leggeri (magari teflonati) della misura da 8 in giù
- Filo galleggiante: per terminali in diametri ridotti (0.25/0.30)
- Esche: semplicemente spugnette. Il produttore attualmente migliore è Gardner con le sue Zig Foam
- Bobine in spugna: per conservare terminali già pronti
- Piombi leggeri: fondamentali quando abbiamo variazioni di fondale (80/60gr)
- antitangle sleeves: per non aggrovigliare ad ogni lancio
Bisogna tagliare i cilindretti di spugna in spezzoni lunghi circa 1 cm e scegliendo in modo che creino il maggior impatto cromatico con l’ambiente circostante così da essere facilmente individuabile dalla carpa, possiamo aiutarci con un’apposito ago per inneschi.
Iniziamo quindi con la preparazione del terminale tagliamo uno spezzone di filo galleggiante circa 15 centimetri più lungo della profondità cui si intende pescare.
Bisogna realizzare un’asola sulla quale si trasferisce la spugnetta che verrà bloccata poi con uno stopper, inseriamo un pezzo di gomma termorestringente sul filo e passiamo il tutto nell’occhiello dell’amo per andare a realizzare uno knotless knot. Il tubicino servirà come garanzia di resistenza del nodo.
All’altra estremità bisognerà inserire un antitangle sleeves che eviterà gran parte dei grovigli ed infine realizzare un’asola per consentire un quick change swivel.
Il lancio
Lanciare con 4 o più metri di terminale non è cosa da poco, si rischierebbero sempre grovigli e incagli con la vegetazione. Per realizzare un buon lancio si può applicare una spugnetta in pva sull’amo quindi poggiare tutto semplicemente al suolo prestando attenzione a stendere il finale e poi lanciare normalmente. Ottimo per terminali non più lunghi di 4 metri.
In condizioni estreme, con 4 metri e oltre di terminale e sponde erbose o con incagli occorre ricorrere ad una tecnica particolare. Il compagno di pesca dovrà reggere l’innesco per la spugnetta innesco e, con una leggera pressione, si allontanerà fino a stendere tutto il terminale. Potrebbe sembrare pericoloso ma il compagno tiene tra le mani l’innesco e non corre alcun rischio in quanto l’amo è dopo le sue dita.