La tecnica di pesca a spinning orientata ai lucci predilige sicuramente la qualità delle catture rispetto alla quantità. Sempre più persone si cimentano in questa tecnica ed ovviamente le case produttrici non si sono fatte cogliere impreparate invadendo i negozi di pesca di attrezzature ed esche specifiche per questo pesce.
Può raggiungere delle taglie da capogiro ed innescare duelli molto avvincenti nonché attaccare l’esca con incredibile forza e, non sono rari, anche salti fuori dal pelo dell’acqua.
Di sicuro sulla lenza, in qualsiasi modo essa venga costruita, non deve mancare un cavetto d’acciaio (minimo 30 libbre) alla fine del terminale. Per chi non lo sa, il Luccio è provvisto di testa grossa con bocca terminale assai grande a “becco d’anitra”, munita di denti robusti che potrebbero causare la rottura della lenza. In caso di cattura è opportuno utilizzare pinze a becco lungo per evitare spiacevoli ferite.
Il comportamento del luccio varia in base anche alle variazioni di pressione atmosferica dovute ad esempio all’arrivo di una perturbazione. Un altro fattore che caratterizza l’azione del Luccio è il movimento della luna in modo apparentemente inspiegabile. Al sorgere ed al tramontare del satellite terrestre bisogna prestare la massima attenzione durante la pesca.
Le esche
Come già detto, esistono numerose esche che si possono usare per tentare di insidiare questo pesce e con differenze di grammature e dimensioni anche molto grandi.
Il cucchiaino è la più classica delle esche artificiali. Si possono trovare in tutti i negozi di pesca medio grandi e possono essere di varie dimensioni, forme e colorazioni. Sta a voi scegliere, in base alla zona di pesca, quello adatto. Risulta essere poco adatto in spot con fondi sassosi o in laghi con erba rischiando di incagliare. Il recupero deve avvenire in modo non lineare in quanto il pesce può essere più attratto da cambi di direzione ed alternanza di velocità di moto.
La seconda opzione, ma non per importanza, sono gli ondulanti. Il funzionamento di queste esche è studiato per muoversi in modo lievemente irregolari in modo da essere fortemente attiranti. Questo artificiale è il più versatile in assoluto, si può usare in tutte le condizioni e recuperare in ogni modo.
Infine troviamo le esche gli shad siliconici. Consistono in imitazioni più o meno reali di pesci e sono provvisti di coda piatta che consente al siliconico di muoversi in modo da risultare molto attirante. Risultano particolarmente adatti quando ci si trova in spot con molti ostacoli subaquei. Si possono usare anche i classici Minnow.
Le colorazioni delle nostre insidie hanno delle leggere variazioni in base al luogo di pesca ma, sostanzialmente, si può scegliere tra le colorazioni naturali oppure tonalità fra giallo e chartreuse particolarmente efficaci così come il rosso acceso. Ovviamente non si tratta di uno studio univoco ma, tra i pescatori, queste riscuotono il miglior successo.
L’attrezzatura
A seconda del tipo di ambiente di pesca, le canne da pesca dovranno avere una lunghezza compresa tra i 2,4 e i 2,7 metri che consentono di avere centimetri in più di potenza utilissimi a guadagnare qualche metro nel lancio. L’azione deve essere scelta in base alle preferenze del pescatore, una canna piuttosto rigida con azione di punta permette di manovrare con maggior accuratezza l’esca e di garantire potenza del fusto in caso di combattimento con grossi esemplari. La canna deve permettere di lanciare esche pesanti dai 50 grammi in su quindi bisogna sceglierne un modello adeguato.
Il mulinello svolge un ruolo essenziale e dovrà essere ben integrato alla canna in modo che sia perfettamente bilanciato: un buon mulinello taglia 5000 con bobina capiente è una buona base di partenza.
Pinze a becchi lunghi: fondamentale durante le operazioni di slamatura della preda sono consigliate di dimensione dai 30 cm in su per far fronte anche a quei Lucci di taglia più grande del normale. Le stesse pinze si possono usare anche per schiacciare gli ardiglioni se si pesca con ancorette.
Tronchesi: quando la slamatura potrebbe causare danni seri all’apparato boccale oppure alle branchie è opportuno sacrificare la punta dell’amo tagliando con una tronchese. L’apparato boccale del Luccio è preparato a punture da parte dei raggi delle sue prede. La punta di quell’ancoretta verrà piano piano circondata da tessuto calloso ed espulsa.
Boga grip: consiste in una pinza particolare dotata di due ganasce mobili e consente di trattenere il pesce ed issarlo dall’acqua facendo presa sulla mandibola. Questo strumento DEVE essere usato solo da mani esperte altrimenti si rischia di causare ferite più o meno gravi alla preda. Per chi invece non è un esperto se ne consiglia l’uso solo per gli esemplari più piccoli in modo da ridurre il rischio di ferite.
Guadino: sempre molto capiente come quelli da carpfishing, il guadino diventa a mio avviso un accessorio indispensabile per il salpaggio dei grandi lucci. Preferibilmente in rete gommata, il guadino consente di trattenere il pesce in tutta sicurezza e di slamarlo direttamente in acqua.
Azione di pesca
Se si intende pescare da riva è indispensabile scandagliare il sottosponda con lanci molto brevi senza farsi scorgere dalle possibili prede presenti quindi aumentare progressivamente la distanza di lancio. Bisogna ricercare il luccio in zone con presenza di canneti, tappeti di ninfee oppure alberi caduti e semisommersi. Durante l’autunno e la primavera si può trovare facilmente lungo le sponde dove si sposta per prepararsi alla frega dopo la quale sarà molto attivo alla ricerca di prede per recuperare le energie (primavera).
Dovunque si pesca bisogna avere perseveranza nel pescare, il luccio è un pesce che limita le sue attività predatorie a finestre di attività di pochissime ore dettate anche dalle condizioni atmosferiche.
Abbiate molta pazienza e non temete quelle giornate in cui non si avverte il minimo segno di attività, il luccio può arrivare in qualsiasi momento.