La tinca è tra pesci d’acqua dolce più conosciuti d’Italia. Il corpo è di forma ovale, tozza e spessa, dai margini arrotondati. La superficie è resa viscida dalla presenza d’abbondante muco, che nasconde in parte le piccole squame. E’ provvisto di grosse pinne carnose di colore verde-brune più scure rispetto alla livrea che è verdastra sul dorso, più chiara e tendete al giallo nella zona ventrale. In proporzione ha dei piccoli occhi rossastri.
La dimensione di una Tinca difficilmente superano i 50 centimetri di lunghezza ed i 4 chili di peso, anche se sono state registrate tinche lunghe fino a 84 centimetri (non in Italia).
Distribuzione e habitat
È diffusa in tutte le acque dolci europee (arcipelago britannico compreso) a corso lento: laghi, fiumi, canali, stagni. Predilige fondi melmosi o ricoperti di vegetazione. Sopravvive anche in ambienti poveri di ossigeno. Nella stagione invernale tende a rimanere completamente immobile e si seppellisce sotto un leggero strato di melma, in questo periodo dell’anno non si nutre.
Negli ultimi anni si è notata una buona concentrazione della specie in tutte le acque interne italiane.
Alimentazione
La Tinca è un pesce onnivoro e preferisce nutrirsi di organismi bentonici e vegetali, soprattutto in orari notturni. A causa delle sue abitudini alimentari la sua carne ha un sapore di fango, per questo prima della preparazione è consigliabile un’accurata pulitura: va lasciata spurgare per qualche giorno in un catino con acqua fresca corrente.
Riproduzione
La maturità sessuale arriva a 2 anni per i maschi, a 3-4 anni per le femmine. La frega si svolge da maggio a luglio. Durante il periodo di riproduzione si porta in acque basse, e la femmina, seguita da due o più maschi, depone le uova tra la vegetazione alla quale aderiscono.
Le uova sono verdastre e riesce a deporne circa 600.000 per ogni kg di peso e questo rende necessario un “accoppiamento” in più fasi nell’arco dei due mesi. La schiusa richiede 100-120 gradi-giorno e nelle condizioni tipiche avviene quindi in 4-8 giorni. Alla nascita le piccole tinche restano attaccate alla vegetazione acquatica per circa 10 giorni, fino al riassorbimento del sacco vitellino. Per i primi mesi restano a mezz’acqua e, solo in seguito, le giovani tinchette acquistano abitudini stabilmente di fondo.
Tecniche di Pesca
Per pescare la Tinca vengono impiegate canne bolognesi, fisse e da fondo, con montature medio-pesanti. Si possono tranquillamente utilizzare le esche per il carpfishing, anche se sono maggiormente apprezzate quelle di origine animale quali il lombrico ed il bigattino.