Lo Sgombro ha corpo fusiforme, interamente coperto da piccole scaglie, occhi grandi dotati di palpebre trasparenti. La bocca è piccola e rivolta verso il basso con piccoli denti. Due le pinne dorsali, piuttosto piccole e molto distanziate fra loro.
La livrea assume una colorazione verde bluastro sul dorso mentre il ventre sfuma verso il bianco argenteo. L’intero dorso presenta delle linee verticali piuttosto irregolari di colore più scuro.
Diffusione ed Habitat
Diffuso nel Mediterraneo e nell’Atlantico settentrionale, preferisce stazionare in alto mare, in branchi numerosissimi, e intraprende spesso lunghi viaggi di trasferimento. Lo Sgombro, infatti, è un eccellente, veloce e fortissimo nuotatore e non se ne sta mai fermo. Nel periodo della riproduzione tende ad abbandonare le acque profonde per avvicinarsi alle coste e risalire quasi in superficie.
Alimentazione
Ha dieta onnivora: si nutre di plancton (anfipodi, copepodi), meduse (tra le quali Aglantha digitale), piccoli pesci, uova e larve di pesci, gamberi, vermi e molluschi gasteropodi.
Riproduzione
La deposizione avviene all’interno dei numerosissimi banchi che forma avvicinandosi alle coste tra marzo e agosto. Le uova che depone sono gialle di forma sferica (1,2-1,4 mm di diametro) e fluttuanti, si schiudono dopo 6-7 giorni. Le larve, alla lunghezza di 6 mm, assorbono il sacco vitellino e possiedono mandibola già munita di denti. I piccoli raggiungono presto dimensioni ragguardevoli di 20 centimetri già dopo il primo anno di vita. Gli sgombri sono sessualmente maturi dalla lunghezza di 24–30 cm, dimensione raggiunta circa due anni dopo la nascita.
Tecniche di pesca
La tecnica maggiornemte diffusa per la pesca dello sgombro consiste nell’utilizzo di un’imbarcazione per raggiungere il mare aperto. Sono molte le associazioni che, pagando una quota, può portarvi a largo su un barcone pieno di pescatori per tentare di insidiarlo. E’ possibile insidiarlo anche da riva o dagli scogli quando è il periodo riproduttivo ma non è semplice.