La pesca all’Orata può essere praticata in spot molto diversi tra loro, come porti o scogliere naturali, in cui variano anche le montature.
In questo articolo illustrerò una montatura adatta alla pesca con la bolognese in zone portuali. La realizzazione è estremamente semplice e ricorda molto quella realizzata per la pesca alla trota con galleggiante, bisogna però fare una distinzione importante tra acque veloci e quelle semi-lente.
Il galleggiante da preferire deve resistere al peso di 3 grammi o, al massimo, di 5 grammi. I piombi e le torpille devono coprire al massimo il 90% della grammatura del galleggiante.
In presenza di mare calmo e correnti molto leggere è utilizzabile una montatura molto delicata che presenta l’esca in modo del tutto naturale. Si inizia inserendo sulla lenza madre un galleggiante e, subito a seguire, dei piombi spaccati (in numero variabile tra 3 o 4) posizionati a 30 cm l’uno dall’altro. A questo punto deve essere inserita una girella che consente al terminale, dello 0.12 0.14, di muoversi liberamente. L’esca migliore è il Bigattino, proprio per la sua versatilità e vivacità in pesca, ma l’utilizzo del gamberetto vivo costituirà un asso nella manica per selezionare la taglia dei pesci. In tal caso è opportuno usare ami dal n° 8 al n° 12, a seconda della dimensione del gambero.
In caso ci sia mare calmo ma correnti forti, la seconda montatura è da preferire. L’escamotage della torpille insieme ai cinque pallini per completare la taratura contribuirà a rendere più ferma l’esca.