L’estate risveglia la voglia di pescare, in acque salate ed in acque dolci, con la bolognese di 6 o 7 metri a lungo riposta negli armadi. Le ore migliori della giornata, che sicuramente preferirete, sono al mattino presto e al calar del sole. Infatti, proprio in queste ore, i bagnanti sono molto meno ed il traffico marittimo (moto d’acqua, motoscafi e altro) va a diminuire.
Montatura ed inneschi
La configurazione della canna è fondamentale per la buona riuscita della battuta di pesca. Come canna si usa una bolognese di 6 o 7 metri ad azione medio-rigida (in modo che si comporti bene con galleggianti da 1,5 a 3 grammi). La montatura da utilizzare è diversa a seconda della zona in cui ci si trova, ecco una montatura per orata nei porti oppure una montatura su scogliere artificiali. L’utilizzo di inneschi ibridi con pellets-bigattino-gambero funziona bene sia da scogliera che da porto. Il motivo sta nelle abitudini dei pesci costantemente a contatto con cibi organici come pesci morti dovuti alla pulizia delle reti che fungono da costante brumeggio naturale.
Pescando nel porto, il monofilo da avere in bobina deve essere uno 0,16 di buona qualità, mentre un valido 0,12 come terminale. In caso si preferisca pescare dalla scogliera artificiale, occorre rinforzare le attrezzature, magari preferendo una rigida, ma leggera, bolognese dai sei agli otto metri, uno 0,16/0,18 in bobina ed uno svolazzo dello 0,12/0,14 fluorocarbon come terminale con piombatura differente a seconda delle condizioni.
In porto
Una volta scelta la postazione, sarò nostra premura misurare la profondità del luogo e tentare di pescare a circa 10/15cm dal fondo evitando frustranti incagli. Come “pastura” è possibile utilizzare dei pellet che è possibile acquistare in qualsiasi negozio fornito. Inumidire il pellet con uno spruzzino ad acqua in modo da farlo scendere sul fondo più velocemente. D’ora in poi, le spigole e orate saranno i vostri avversari più ricercati, ma non di rado qualche salpa ci farà compagnia, richiamata dal profumo della pastura.
L’esca migliore e con basso costo è sicuramente il Bigattino grazie alla sua vivacità in pesca ma, se conservato bene ed in appositi contenitori, anche il gamberetto vivo riuscirà a fare la differenza permettendo catturare pesci di taglia. Se decidete di pescare con gambero, gli ami possono variare dal n.8 al n.12.
In questo articolo è discussa la montatura da utilizzare in porto.
Dalla scogliera
Pescando dalla scogliera bisogna cambiare completamente tecnica di pesca. Bisogna, in primo luogo, capire che i pesci non sono lontani da noi e, quindi, lanciare molto vicino agli scogli pescando a mezz’acqua. Bisogna creare una montatura idonea e che presenti l’esca nel modo più naturale possibile
Si consiglia l’uso di canne bolognesi ad azione rigida che fornisce un importante aiuto in fase di recupero, non deve mancare il guadino lungo dato che catture importanti non mancheranno. Quanto alla misurazione della profondità di pesca, come detto prima, sarà nostra prerogativa posizionare il galleggiante ad una profondità tale che l’esca rimanga sospesa a mezz’acqua.
Pasturare con poche dosi ma con molta frequenza, in questo caso non è necessario inumidire prima il pellet che, grazie al suo movimento a mezz’acqua, svolgerà al meglio il suo lavoro. Anche per questa tecnica si può usare il gambero vivo selezionando la taglia della preda.