La pesca all’inglese, inventata appunto dagli inglesi, si è affermata sempre più in Italia a partire dagli anni ottanta (1985). La pesca all’inglese è ormai diventata parte integrante del bagaglio tecnico di ogni pescatore che si dedichi alle gare. La tecnica prevede di equipaggiarsi con attrezzature apposite come un galleggiante chiamato waggler ed una tecnica di lancio e recupero particolare, vediamo subito le basi!
Il Lancio
La tecnica di lancio è molto semplice, tuttavia bisogna saperla applicare alla perfezione. Richiede molta esercitazione ed allenamento sul campo per acquisire praticità con gli attrezzi.
La tecnica di lancio deve essere curata anche nei minimi particolari e non bisogna mai lasciare nulla al caso; ogni azione deve essere ben coordinata e per fare questo bisogna esercitarsi. Per apprendere bene bisogna allenarsi magari in presenza di persone più esperte in modo da correggere eventuali movimenti sbagliati.
Se viene eseguito alla perfezione difficilmente si formeranno garbugli nel basso di lenza. Ecco alcuni semplici fasi che bisogna seguire per cercare di lanciare al meglio:
- Stendere bene la lenza in avanti con la canna per preparare il lancio.
- Posizionare il galleggiante a venti centimetri dal cimino.
- Impugnare la canna con due mani per aumentare la forza di spinta.
- Spostare la lenza alle spalle facendole compiere un arco sopra la testa.
- Quando si sente il peso del galleggiante sul cimino della canna, frustare in avanti.
- Inclinare la canna in avanti in modo che il filo fuoriesca senza creare attriti nei passanti della canna.
- A fine lancio frenare la corsa del galleggiante in modo da stendere la lenza in avanti.
- Recuperare filo per metterlo in tensione tenendo il cimino immerso nell’acqua.
- Strappare di lato, o in avanti, la canna per affondare il filo.
- Appoggiare la canna al “Rod Rest” con il cimino il più vicino possibile all’acqua.
La canna da pesca
Oggi, esistono delle canne per la pesca all’inglese specifiche e prodotte appositamente per questa tecnica. Devono essere leggere, maneggevoli, non temere vento e pioggia. Soprattutto devono essere potenti e paraboliche nell’azione ed elastiche durante il combattimento: devono lanciare pesi importanti ed a lunga distanza.
La classica canna all’inglese è allestita in tre pezzi, con innesti, per una lunghezza fra i 3,60 e 4,80 metri. Quelle corte sono preferibili per una pesca leggera, mentre quelle lunghe rendono meglio per distanze e pesi maggiori. La soluzione in tre pezzi è molto idonea per il tipo di azione parabolica, di punta, con cimini sensibili, e per la possibilità di avere molti anelli. Questi ultimi consentono al filo si seguire fedelmente la curvatura della canna, senza angoli morti.
Le canne telescopiche non hanno ne il fascino ne le potenzialità delle classiche tre pezzi, tuttavia l’evoluzione dei nuovi materiali sta colmando il divario derivante dal diverso tipo di allestimento.
Mulinello
Un buon mulinello mulinello da abbinare ad una canna da 2 o 3 pezzi deve puntare tutto sulla velocità. Non soltanto per il recupero ma anche per il veloce allineamento del filo subito dopo il lancio. Un rapporto di recupero di 6:1 rappresenta una soluzione ideale. Le altre caratteristiche che maggiormente interessano i pescatori inglesi sono la maneggevolezza (quindi piccoli e leggeri), la capacità di fare lunghi lanci (quindi bobina conica) e l’elevata velocità di recupero per il reinnesco ed il rilancio.
Galleggianti
Attualmente esistono diversi tipi di galleggianti che si possono abbinare alla tecnica all’inglese ma, in origine, il galleggiante era solo il waggler: lungo e lineare, senza alcun rigonfiamento. Le portate minime e massime per il waggler vanno dai 2 fino a 6 ~ 8 grammi ma, avendo una portata limitata, non sono sufficienti se necessita una lenza più pesante.
Per questa ragione sono stati creati i bodied: galleggianti lunghi come i waggler ma dotati, alla base, di un inserto a forma di una grossa oliva che ne aumenta la portata, anche fino a 50 grammi. Gran parte del peso risiede in questa parte del galleggiante e può essere incrementato con vari sistemi, a base di rondelle piombate, che possono essere aggiunte oppure eliminate, per aumentare o diminuire la portata della lenza. Esistono anche modelli con alette direzionali per migliorare la stabilità durante il lancio.
Per la pesca in corrente, invece, si usano gli stik-floats: galleggianti costruiti in legno pesante anziché in balsa. L’acqua che scorre rappresenta il “tallone d’Achille” del sistema ma la forma più corta e tozza degli stik-floats si adatta anche a queste situazioni sfavorevoli.
Attacchi
Per permettere un rapido cambio di galleggiante dalla lenza esistono dei particolari attacchi che talvolta possono essere anche piombati. Questi particolari strumenti consentono alla lenza di resistere ai potenti strattoni a cui viene sottoposta durante i lanci considerando che, in italia, si impiegano galleggianti dai 12 fino ai 50 grammi. Nulla vieta di passare il filo direttamente all’interno della girella del galleggiante ma si complica la sostituzione del galleggiante in favore dello scorrimento lungo il filo. Gli attacchi possono essere anche scorrevoli che, grazie al ridotto diametro del loro foro, consentono di evitare la perlina.
La lenza
Nella pesca all’inglese occorre usare fili appropriati che lavorino sott’acqua e di colore scuro. Il nylon progettato per la pesca all’inglese resiste bene al nodo, è abbastanza rigido e privo di memoria, è trattato contro l’abrasione e, soprattutto, senza elasticità e di grande propensione all’affondamento. I diametri che maggiormente vengono utilizzati vanno dallo 0,14 allo 0,20 millimetri. Questi nylon hanno un peso specifico superiore ad altri monofili studiati per altre tecniche e questo favorisce l’affondamento.
Dai uno sguardo anche alle montature specifiche per pesca all’inglese
L’affondabilità può essere migliorata pulendo il filo con una soluzione d’acqua e detersivo (ancora meglio se si impiega quello per i piatti diluito al 50% con acqua), oppure trattare il filo con prodotti specifici venduti in commercio. Il filo viene cosi sgrassato e non è preda della tensione superficiale dell’acqua.
Piombi e girelle
I piombi devono essere di piombo tenero e possibilmente amovibili in modo da non intaccare la lenza. Le misure sono solo tre ed i loro pesi si raddoppiano: dal piccolo al medio e dal medio al grande. I piombi inglesi si identificano con le seguenti sigle:
- BB pari a 0,4 grammi
- AAA pari a 0,8 grammi
- SSG pari a 1,6 grammi
La lunga distanza ed i continui lanci e recuperi causano torsioni al terminale. E’ sempre bene, quindi, mettere una piccola girella, fra la lenza madre ed il terminale, in modo che la torsione si scarichi su di essa. Ormai da qualche tempo le girelle hanno assunto un’importanza fondamentale nella costruzione delle lenze. Nella maggioranza dei casi costituiscono l’unica fonte di piombatura delle lenze.